Progettato nel 1958 per Bitossi da Ettore Sottsass, Vaso rocchetto è l’opera #primedicopertina apparsa sul numero 126/127 di D’A.
Ettore Sottsass nasce il 14 settembre 1917 a Innsbruck, in Austria, da padre architetto e madre austriaca. Trascorre l’infanzia a Torino, dove nel 1939 si laurea in architettura al Politecnico. La sua formazione è interrotta dagli anni difficili della Seconda guerra mondiale, che vive come ufficiale, esperienza che segnerà profondamente la sua sensibilità.
Nel 1947 apre il suo primo studio a Milano, dove si dedica a progetti di architettura e di arredamento, affiancati da una costante sperimentazione artistica tra pittura, fotografia, vetro e ceramica. Negli anni Cinquanta collabora con diversi produttori di mobili e nel 1957 assume la direzione artistica della ditta Poltronova, avviando una stagione di grande libertà progettuale.
Dal 1958 inizia la collaborazione con Olivetti come consulente per il design, rapporto che durerà circa trent’anni e che gli permetterà di misurarsi con progetti industriali di vasta scala. Per l’azienda disegna prodotti entrati nella storia del design, come il calcolatore elettronico Elea 9003 (1959), premiato con il Compasso d’Oro, e la macchina da scrivere portatile Valentine (1969), icona di un’epoca e simbolo di un nuovo modo di vivere il rapporto con l’oggetto tecnico. Parallelamente alla produzione industriale sviluppa un proprio linguaggio poetico e simbolico, fortemente influenzato dai viaggi in India e negli Stati Uniti, dove entra in contatto con la cultura beat e con l’arte contemporanea americana.
Negli anni Sessanta e Settanta intensifica le ricerche personali, realizzando ceramiche, mobili sperimentali e opere di controdesign che rifiutano l’idea del prodotto come semplice strumento funzionale. La sua attenzione si concentra sul valore emozionale, rituale e culturale dell’oggetto, aprendo la strada a una nuova concezione del design come linguaggio.
Nel 1980 fonda a Milano lo studio Sottsass Associati, affiancato da giovani collaboratori, attivo nell’architettura, nel design e nella comunicazione visiva. Nello stesso periodo, insieme a Michele De Lucchi, Marco Zanini, Aldo Cibic, Nathalie Du Pasquier, Andrea Branzi e altri, dà vita al gruppo Memphis. Le collezioni presentate da Memphis al Salone del Mobile, a partire dal 1981, impongono una radicale rottura con il funzionalismo e il razionalismo, introducendo colori vivaci, decorazioni geometriche e materiali eterogenei, e diventano un fenomeno culturale internazionale che segna profondamente gli anni Ottanta.
A metà decennio lascia Memphis per dedicarsi pienamente allo studio Associati, che nel frattempo consolida la propria attività a livello internazionale, firmando progetti di architettura, interni, allestimenti e direzione artistica per aziende. Negli anni successivi realizza opere che spaziano dall’arredo all’architettura di grandi dimensioni, confermando la sua capacità di unire rigore e ironia, tecnologia e spiritualità.
Nel corso della sua carriera riceve numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il Compasso d’Oro alla carriera nel 1994, e le sue opere entrano nelle collezioni permanenti dei principali musei del mondo, come il MoMA di New York e il Centre Pompidou di Parigi.
Ettore Sottsass si spegne a Milano il 31 dicembre 2007, all’età di 90 anni. La sua eredità, fatta di oggetti iconici, progetti visionari e una concezione del design come strumento poetico e culturale, continua ancora oggi a esercitare un’influenza determinante sul panorama internazionale.