In faenza smaltata e manganese graffiato, Vaso ruvido è l’opera #primedicopertina dell’artista Muky (al secolo Wanda Berasi) realizzata nel 1956 e apparsa sul numero 287 del 2015 de La Ceramica Moderna & Antica.

Wanda “Muky” Berasi nasce a Trento nel 1926. Fin da giovane coltiva un forte interesse per l’arte, che la porta a trasferirsi a Roma, dove frequenta l’ambiente dell’Accademia di Villa Massimo e entra in contatto con figure significative della scultura e della ceramica italiana del Novecento.
Nel 1955 si stabilisce a Faenza, città che diventerà il centro della sua vita artistica e personale. Qui approfondisce la ceramica come linguaggio espressivo, sviluppando una ricerca che unisce modellazione plastica, sperimentazione materica e una sensibilità poetica fortemente personale. A Faenza conosce lo scultore Domenico Matteucci, con cui condividerà un lungo sodalizio umano e creativo.
Artista poliedrica, Muky affianca alla ceramica la pittura, la poesia e la scultura, portando avanti una pratica segnata da libertà espressiva e apertura ai linguaggi dell’informale. Le sue opere spaziano dagli alti rilievi in gres alle composizioni che integrano parola e immagine, riflettendo un’attenzione costante alla dimensione etica e interiore dell’arte.
La sua casa-studio faentina, nota come Loggetta del Trentanove, diventa nel tempo un luogo di incontro e di confronto culturale, un vero cenacolo frequentato da artisti, intellettuali e appassionati. Attraverso questo spazio, Muky contribuisce in modo originale alla vita culturale della città, promuovendo dialogo, ospitalità e condivisione artistica.
Convinta sostenitrice di valori come pace, rispetto per la vita e attenzione per l’ambiente, Muky intreccia la propria visione etica alla produzione artistica. Tra le opere che più esprimono questa dimensione si distingue il ciclo dei “Presepi Contro”, composizioni simboliche che interpretano la Natività come messaggio universale di speranza e di non violenza.
Muky muore a Faenza nel gennaio 2022, lasciando alla città un’eredità artistica e umana di grande valore. La sua storica abitazione è destinata a diventare la Casa Museo Muky–Matteucci, in collaborazione con il MIC – Museo Internazionale delle Ceramiche, come luogo dedicato alla memoria, alla ricerca e alla promozione della cultura ceramica.
Nel panorama dell’arte faentina e italiana del secondo Novecento, Muky si distingue come figura libera e originale, capace di coniugare sperimentazione, poesia e impegno civile in un percorso coerente e profondamente autentico.
