Nel 2000 Alfonso Talotta realizzava Tondo (ceramica, cm 33).
Alfonso Talotta nasce a Viterbo nel 1957. Dopo il diploma presso il Liceo Artistico della sua città, prosegue gli studi all’Accademia di Belle Arti di Roma, dove si laurea in Pittura nel 1981. Fin dai primi anni di attività si distingue per una ricerca autonoma e coerente, incentrata sul rapporto tra forma, segno e superficie, e alimentata da un interesse costante per le avanguardie storiche italiane e per la riflessione sul linguaggio della pittura.
A partire dagli anni Ottanta inizia un’intensa attività espositiva, con mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Nel 1988 il critico Filiberto Menna lo segnala nel Catalogo Nazionale d’Arte Moderna come artista dell’anno, e nel 1994 viene incluso da Enrico Crispolti nel volume La pittura in Italia. Il Novecento / Le ultime ricerche, edito da Electa, a testimonianza della rilevanza della sua ricerca nel panorama dell’arte contemporanea italiana.
Dalla fine degli anni Novanta Talotta affianca alla pittura un lavoro originale in ceramica, dando vita a opere che uniscono pittura e scultura in una dimensione plastica. Nascono così le “pitture scolpite”, lavori in cui la materia viene sottratta e incisa, generando ritmi visivi e volumetrici che dialogano con lo spazio. In questo ambito espone in importanti musei e istituzioni, tra cui il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, il Museo della Ceramica di Ascoli Piceno e il Museo di Scultura Ceramica di Castel d’Ario.
Dal 2017 al 2019 è titolare della cattedra di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti “Lorenzo da Viterbo”, contribuendo alla formazione di nuove generazioni di artisti.
Accanto alla pratica pittorica e ceramica, realizza anche libri d’artista in tirature limitate, spesso in dialogo con la poesia e la scrittura, come nel recente progetto editoriale ispirato alla poesia L’arancia di Marco Molinari.
Talotta continua a vivere e lavorare a Viterbo, portando avanti una ricerca personale e rigorosa, capace di coniugare riflessione formale, tensione poetica e un forte legame con la dimensione artigianale del fare artistico.